MATTARELLA: dignità pietra angolare del nostro lavoro

Unità e dignità i due termini-chiave del discorso di Sergio Mattarella in occasione del suo secondo giuramento da Presidente della Repubblica

MATTARELLA: dignità pietra angolare del nostro lavoro

04/02/2022

Unità e dignità. Sono questi i due termini-chiave del discorso di Sergio Mattarella in occasione del suo secondo giuramento da Presidente della Repubblica. Davanti ai “grandi elettori” che lo hanno rivoluto al Quirinale – a furor di popolo, verrebbe da dire, se l’espressione non si prestasse a letture equivoche – il Capo dello Stato ha parlato con lo sguardo rivolto in avanti. Un riferimento ai “giorni travagliati” (“travagliati anche per me”, ha aggiunto a braccio) e alla nuova chiamata “inattesa”, ma poi il baricentro del suo intervento nella sede istituzionale più solenne è apparso chiaramente tutto proiettato in avanti. “Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia”: così Mattarella ha concluso un discorso interrotto da 55 applausi: per i sanitari, per le forze armate…

Il Capo dello Stato non ha tralasciato nessun soggetto e nessuna situazione, ma le cronache registrano un particolare trasporto in Aula per le parti che hanno toccato il rapporto tra governo e Parlamento e tra politica e magistratura.

Ma prima di accennare ad alcuni di questi temi, vale la pena partire dalla fine, da quell’autentico inno al dignità scandito da Mattarella con convinzione profonda, dopo averlo fatto precedere da una dichiarazione di principio: “E’ necessario assumere la lotta alle disuguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche”. Presidente di tutti gli italiani senza distinzione, ma con un pensiero rivolto “in particolare a quelli più in sofferenza”. L’aggancio forte alla Costituzione (“La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione”) è nel richiamo a quell’art.3 in cui la Repubblica si impegna a “rimuovere gli ostacoli” che ostacolano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione alla vita complessiva del Paese. Per Mattarella, dunque, dignità è “azzerare le morti sul lavoro”, “opporsi al razzismo e all’antisemitismo”, “impedire la violenza sulle donne”, “combattere senza tregua la tratta e la schiavitù degli esseri umani”. E’ “diritto allo studio, lotta all’abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico”, “rispetto per gli anziani”. E’, ancora, “contrastare le povertà, la precarietà disperata”, “non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità”. E’ un Paese capace di assicurare “il reinserimento sociale dei detenuti”, di eliminare gli ostacoli che le persone con disabilità “immotivatamente incontrano nella loro vita”. Un Paese “libero dalle mafie” e in cui i cittadini possano avere “un’informazione libera e indipendente”Il Capo dello Stato ha sottolineato subito in apertura che “la lotta contro il virus non è conclusa”, e se “la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi”, tuttavia “non ci sono consentite disattenzioni”.

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fonte: L’Azione.it