35a Festa diocesana dei chierichetti – Sabato 30 aprile
Il prossimo 4 settembre, papa Francesco proclamerà beato papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani. Era l’11 gennaio 1959 quando il vescovo Luciani arrivò a Vittorio Veneto e vi rimase fino alle prime settimane del 1970. Un vescovo che ha amato questa nostra chiesa diocesana, guidandola con sapienza e decisione. Un’attenzione particolare ce l’aveva per i chierichetti tanto da rivolgere loro un bellissimo discorso il 21 settembre 1960 nel quale ha formulato il decalogo del chierichetto.
Come ci è stato suggerito dal Vescovo Corrado nell’ultima lettera pastorale, desideriamo camminare insieme, ciascuno col suo dono. E in questo nuovo cammino desideriamo farci accompagnare proprio dal vescovo Luciani, divenuto poi Giovanni Paolo I (continua >>)
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SABATO 30 APRILE 2022
SEMINARIO DI VITTORIO VENETO – DALLE ORE 15 ALLE 19
PALIO DEI CHIERICHETTI : Pronti ?! Via! Con il Vescovo Albino … tutti in cammino
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Sabato 30 aprile, dalle 15.00 alle 19.00 (arrivi e accoglienza dalle14.30) si svolgerà, in Seminario, la 35esima edizione dell’incontro annuale dei chierichetti della diocesi.
Alle 17.00, dai cortili del Seminario si snoderà la processione verso la Cattedrale, dove il vescovo Corrado presiederà la S. Messa.
Al termine della celebrazione ci sarà l’assegnazione del Palio dei Chierichetti.
Programma per la nostra Unità Pastorale
h. 14.00 – Ritrovo al parcheggio della chiesa a Gaiarine
h. 14.15- Partenza per Vittorio Veneto
Per conoscere papa Luciani
Albino Luciani, divenuto Giovanni Paolo I con l’elezione alla Sede Apostolica il 26 agosto 1978, nacque il 17 ottobre 1912 a Forno di Canale, oggi Canale d’Agordo, provincia e diocesi di Belluno.
Albino Luciani è stato papa soltanto per 33 giorni, uno dei pontificati più brevi della storia. Era figlio di un operaio che aveva lavorato a lungo da emigrante in Svizzera. Luciani viene ordinato prete nel 1935 e nel 1958 diventa vescovo di Vittorio Veneto. Incline al dialogo e all’ascolto, diede da subito priorità alle visite pastorali e al contatto diretto con i fedeli, mostrando sensibilità verso i problemi sociali del territorio veneto che viveva l’epocale passaggio dal mondo rurale antico a quello industriale moderno.
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