1° Maggio 2022: Festa del lavoro – Appuntamenti in diocesi e altre iniziative pastorali

Il 1° maggio ricorre la festa del lavoro, che avrà – come di consueto – degli eventi anche in diocesi. Questi gli appuntamenti per domenica 1° maggio:

  • Alle ore 18.30, nella chiesa di Sant’Andrea di Vittorio Veneto il vescovo Corrado presiede la S. Messa per il mondo del lavoro, con le ACLI.
  • Nella mattinata, a Martellago “Impresa e Lavoro: un’alleanza possibile” a cura della Diocesi di Treviso.

Per la ricorrenza del 1° maggio la CEI ha predisposto un sussidio per l’animazione: oltre al Messaggio dei vescovi lì riportato (tema: “Dal dramma delle morti sul lavoro, alla cultura della cura”), sono offerti anche dei testi per una ipotetica veglia. Alcuni spunti di preghiera possono essere utilmente inseriti anche nella Messa domenicale, specialmente nella Preghiera dei fedeli.

1° maggio 2022 – Messaggio dei Vescovi per la festa dei lavoratori

«LA VERA RICCHEZZA SONO LE PERSONE»

Dal dramma delle morti sul lavoro alla cultura della cura

San Giuseppe, il falegname simbolo della dignità del lavoro

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale. La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa. 

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano  anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone.  

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”. Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento.

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Fonte: Famiglia cristiana