DIOCESI: Custodi del creato, costruttori di pace

Lettera del nostro Vescovo Corrado Pizziolo per il “Mese del Creato” 2021

CUSTODI DEL CREATO, COSTRUTTORI DI PACE

Cari fratelli e sorelle, da diverso tempo si celebra il 1° settembre la Giornata per la custodia e la cura del creato, sia a livello di Chiesa italiana, sia a livello mondiale. Proprio su questi temi è intervenuto più volte il Santo Padre, papa Francesco, per richiamare l’importanza dell’ascolto del “grido della terra” e del “grido dei poveri”, come a suo tempo aveva sottolineato nell’enciclica Laudato Si’ (24 maggio 2015). Mi sembra doveroso ora, stimolato anche dall’impegno della nostra diocesi negli ambiti della cura del creato e della promozione di “nuovi stili di vita”, offrire alcune riflessioni che rilancino e approfondiscano alcune questioni che si profilano come significative. Le presenti righe potranno così costituire un ulteriore riferimento in questo “Tempo del creato”, che coincide ogni anno con il mese di settembre. Verso la Settimana Sociale di Taranto Vorrei ricordare anzitutto il cammino nel quale siamo da tempo addentrati: quello verso la 49a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani che si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi, in cui sono posti al centro dell’attenzione i temi di “ambiente, lavoro, futuro”, nella loro intima interconnessione. In questo senso, come hanno ricordato i vescovi italiani nella Giornata del creato lo scorso 1° settembre, assume un particolare rilievo l’urgenza di procedere ad una reale “transizione ecologica”. Così infatti si esprimono i vescovi nel loro Messaggio, che anch’io sottoscrivo e condivido: «Nella transizione ecologica si deve abbandonare un modello di sviluppo consumistico che accresce le ingiustizie e le disuguaglianze, per adottarne uno incentrato sulla fraternità tra i popoli». Appare perciò più che mai paradigmatico quel modello di “ecologia integrale” descritto da papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’, come punto di riferimento per processi economici capaci di integrare non solo i valori materiali, ma anche la dignità delle persone, l’inclusione degli ultimi, l’uguaglianza tra i popoli, la responsabilità sociale di ogni impresa, nell’ottica di una economia circolare che sappia valorizzare anche le relazioni umane e le interconnessioni di tutto il creato.

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Le prime reazioni alla lettera del Vescovo

Fonte: settimanale “L’Azione”