La chiesa parrocchiale di Albina

La chiesa di Albina

Albina – Albinella deriva, forse, da alba “Bianca”.

La Villa di Albina dal 1214 era compresa nel feudo del conte Federico di Porcia e Brugnera. La chiesa fu per molto tempo cappella della Pieve di Francenigo.

Dai documenti esistenti nell’archivio parrocchiale non si conosce la data e l’anno dell’erezione da “curazia” dipendente da Francenigo “a Parrocchia”, ma negli atti di una visita pastorale del 1512 è chiamata “parrocchia”.

Sembra, da altri scritti, che dal 27 febbraio 1676 per decreto del Sommo Pontefice sia stata eretta a Parrocchia.

Anticamente il centro del paese sorgeva intorno all’attuale cimitero. La chiesetta ed il campanile sorgevano all’interno del cimitero.

Della vecchia chiesa rimane solo il coro trasformato in oratorio e situato presso il cimitero in Borgo Saccon.

Il 15 settembre 1856 fu benedetta la prima pietra della nuova chiesa dal reverendissimo D. Giovanni Battista Arcidiacono della chiesa Cattedrale di Ceneda delegato dall’Illustrissimo e Reverendissimo Signor Manfredo Bellati Vescovo di Ceneda. La nuova chiesa ebbe come Santo protettore S. Silvestro Papa e compatrona La Beata Vergine del Rosario.

La chiesa è stata costruita dal 1856 al 1861 e resa funzionabile, con il Santissimo Sacramento trasportato solennemente dalla chiesa vecchia (Saccon) alla nuova, il 27 ottobre 1861. Quindi furono impiegati solo cinque anni per la sua costruzione. La chiesa fu eretta da Mons. Pietro Antoniutti parroco ideatore e costruttore che moriva nel 1883, nove anni dopo la consacrazione della stessa.

Foto storica della chiesa di Albina (www.anaconegliano.it)

Il 17 maggio 1874, fu consacrata dal Vescovo Corrado Maria dei marchesi Cavriani, diciotto anni dopo la benedizione della prima pietra.

L’attuale chiesetta del cimitero altro non è che il presbiterio della vecchia chiesa, che venne demolita intorno al 1861, mentre il campanile resistette fino al 1905 e cioè fino a quando, il 15 agosto, un fulmine non lo divise in due.

Quando nella nuova chiesa si poterono celebrare le S. Messe (dal 27 ottobre 1861), le campane si suonavano al cimitero. Nel periodo che va dal 1905 alla costruzione del nuovo campanile (1925) funzionò, in via provvisoria, una torre di legno edificata nelle vicinanze dell’attuale campanile.

Nel 1932, in Chiesa furono decorate le cappelle laterali, furono dipinte con cura diligente le pareti ed eseguite altre piccole rifiniture. Anche il soffitto fu tinteggiato e ornato con cassettoni e rosoni.

La decorazione della chiesa venne eseguita dal pittore Salvadoretti da S. Lucia di Piave. Don Giobatta-Davide Tonon, parroco ad Albina dal 1940 al 1947, fu l’ideatore della “gradinata” della chiesa, presso l’entrata centrale. I lavori furono terminati nel 1946. Il parroco spostò anche l’altare maggiore, staccandolo dal muro e portandolo in avanti, per poter sistemare poi l’organo e raccogliervi la “Schola cantorum”. Tuttavia egli non poté vedere il completamento dell’opera perché nel febbraio del 1947 fu trasferito ad altra parrocchia.

A sinistra: presbiterio con altare maggiore e nuovo altare della mensa.
A destra: altare della Madonna del Rosario – compatrona della parrocchia.
(Simone Dardengo – 2020)

La torre campanaria

Il 16 marzo 1908, gettate le fondamenta, fu benedetta la prima pietra da parte del parroco D. Pietro Coletti. Il campanile è alto 48,10 metri, a partire da terra fino alla base della Croce.

Fu solennemente inaugurato il 20 dicembre 1925 dal parroco D. Pietro Gollin.

Le campane, in numero di tre, furono fuse dalla Fonderia Cavadini Luigi e Figlio di Verona. L’esame del concerto venne fatto il 29 gennaio 1925.

Il suono d’allegrezza delle campane in concerto è dato dalla modulazione delle note musicali MI-FA (diesis) – SOL (diesis). Da un manoscritto casualmente trovato da don Pietro De Piccoli, parroco di Albina dal 1958 al 1977, risulta che ad ogni campana erano stati assegnati dei nomi precisi:

1. La campana grande, corrispondente al MI: Giuseppe, Giovanni Battista, Luigi; 2. La campana media, corrispondente al FA DIESIS: Maria, Pietro, Espedito;
3. La campana piccola, corrispondente al SOL DIESIS: Silvestro, Antonio, Tiziano.

Durante la prima guerra mondiale, del 1915-1918, dopo la disfatta di Caporetto, le truppe austroungariche passarono a fiumane per il paese di Albina, seminando ordigni esplosivi e saccheggiando ogni cosa. Furono asportate anche le campane del campanile, tranne la campanella che ora si trova sul campaniletto sopra la Chiesa.

Nel 1927 furono eseguiti i lavori di riparazione del campanile e della Chiesa per i danni di guerra. Le campane vennero riposizionate nell’ottobre del 1927.

La campanella poc’anzi nominata, data la sua longevità, nell’anno 1960 ebbe una prima riparazione, consistente in una saldatura. Il lavoro fu eseguito dalla Ditta Scardellato di Oderzo. Il 16 marzo 1960 fu ricollocata sulla torretta sopra la chiesa ad opera del fabbro Vittorio Dardengo, che pensò anche a sistemarne il battaglio. Fu aiutato da Domenico Casetta e dallo scaccino Angelo Da Re.

Veduta aerea della chiesa e del paese (Marco Meneghin – 2020)

L’organo

Il 6 luglio1947, giunge ad Albina il nuovo parroco, don Pompeo Polidoro, che portò a compimento quanto iniziato dal predecessore e il 19 marzo 1948 organizzò l’inaugurazione del nuovo organo della Ditta Beltrami

Il nuovo Battistero

Nell’agosto del 1953 venne rinnovato il Battistero, ampliando la volta della nicchia ed acquistando una pila di marmo con coperchio di legno finemente lavorato dal Dr. Arch. Dal Bò di Vittorio Veneto. Inaugurato nel 1954.

Il Battistero (Simone Dardengo – 2020)

La Casa della Dottrina Cristiana

L’anno 1954 resterà l’anno importante nella storia della parrocchia di Albina.

Dopo l’edificio grandioso delle scuole elementari, l’installazione del telefono, il nuovo e decoroso Battistero e un’altra importante opera: “la Casa della Dottrina Cristiana”.

La scuola della Dottrina Cristiana viene inaugurata l’ultimo giorno dell’anno, Festa del Titolare, San Silvestro. Opera realizzata a ricordo dell’Anno Mariano.

La nuova casa è stata benedetta dal Vescovo diocesano S.E. Mons. Giuseppe Zaffonato.

Veduta esterna della Casa della Dottrina Cristiana (Simone Dardengo – 2020)

Il Sacello dedicato alla SS. Trinità

È importante sapere che la strada denominata “Stradone della Chiesa” è sorta verso il 1840, mentre prima non esisteva affatto. Il traffico si svolgeva attraverso Via Cal Lunga, la quale iniziava dietro le case di Dal Cin, passava dietro i Simeoni e proseguiva per Campomolino, passando per il vecchio centro (attuale cimitero).

Attualmente, Via Cal Lunga esiste ancora: è più agibile in alcuni tratti, in altri è percorribile solo da macchine agricole, quale stradone di campagna.

A conferma della presenza un tempo di detta strada esiste ancora oggi proprio il sacello dedicato alla SS. Trinità.

In questi anni, si usa venerare il capitello passando con la processione delle “Rogazioni”: viene così mantenuta, grazie alla tradizione, l’antica Via Cal Lunga.

Sacello dedicato alla SS. Trinità (Simone Dardengo – 2020)

Il capitello della Beata Vergine della Salute

Nell’estate del 1955 venne demolito e riedificato (con lieve spostamento) il Sacello dedicato alla Beata Vergine della Salute, situato nella piazzetta dei Saccon (un tempo capitello dedicato alla Madonna del Rosario; ne è prova il quadro che ora si trova nella chiesa parrocchiale sopra il battistero, ricomparso non molti anni orsono).

Il 21 novembre 1955 venne benedetto dall’allora parroco Don Pompeo Polidoro, con grande festa per tutto il paese.

Ogni anno, il 21 novembre, il paese è in festa: tutta la comunità si riversa in detta piazzetta, addobbata per l’occasione, per assistere alla funzione.

Esterno e interno del capitello (Simone Dardengo – 2020)

Terremoto 1976

Il terremoto del 6 maggio 1976 ha seriamente lesionato la chiesa, il campanile e la canonica-casa della dottrina cristiana. A seguito di questo tragico evento, senza perdersi d’animo, parroco e parrocchiani si sono uniti in fattiva concordia ed hanno provveduto, con esemplare generosità e premura, alla riparazione e al rinnovo di ogni edificio.

La chiesa gravemente danneggiata fu restaurata nella sua parte muraria nel 1978-79 e ridipinta nell’agosto 1983.

Anche il campanile subì seri danni. I lavori iniziarono il 16/09/76: si dovette cintu- rare con una struttura metallica interna ed esterna tutto il campanile. Si resero neces- sari interventi vari anche alla struttura portante delle campane. Con l’occasione, gli esperti ritennero di dotare le campane di tre nuovi battagli all’ambrosiana. Inoltre si arricchì il campanile di un’altra campanella del peso di Kg 75. Dopo mesi di silenzio, la domenica 26 settembre 1977, in occasione della Cresima, un festoso concerto si diffuse nel cielo come un festoso canto di speranza.

Il 2 ottobre 1983, vi fu l’inaugurazione dei lavori di restauro e decorazione, con una S. Messa presieduta dal Vescovo di Vittorio Veneto, S. E. Mons. E. Ravignani.