La chiesa parrocchiale di Campomolino
Origini della chiesa
La chiesa di San Lorenzo Martire in Campomolino ha origini molto antiche, infatti ne troviamo la presenza perlomeno fin dal 1295, anno in cui un documento cita “ Terra Sancti Laurentii de campo molino”.
La fondazione della cappella originaria è certamente anteriore a questa data ( fra l’altro la dicitura “terra sancti Laurentii” implica già una certa struttura organizzativa, con possesso di beni materiali); è però impossibile allo stato delle conoscenze stabilire una data certa. L’indagine archeologica realizzata nel corso dei lavori di restauro ha confermato l’antico impianto su una precedente struttura di età romana poi distrutta a causa di un incendio.
Veduta aerea di Campomolino (Marco Meneghin – 2020)
La chiesa 1918 -2018
La chiesa nei secoli
Il sito presenta notevole interesse archeologico per la presenza di ben sei celle all’interno della navata che sembrano disegnare una struttura con una doppia fila di ambienti con andamento N-S con murature di fondazione che vanno oltre il limite della piante attuale della chiesa.
La prima chiesa fu ampliata in pianta sul finire del 1500 e costruito il campanile seicentesco all’interno della chiesa.
L’attuale forma e gran parte delle finiture derivano invece dagli interventi di restauro e trasformazione della metà del settecento ad eccezione del solo campanile che sino agli inizi del Novecento si trovava ancora all’interno della chiesa, posto nell’angolo sinistro della facciata, e che poi a seguito della demolizione per motivi statici è stato riedificato a pochi metri dalla posizione originale. La chiesa fù infatti sopraelevata per far posto agli affreschi del soffitto di E. Dall’Oglio e all’organo a canne di Antonio Da Re.
La facciata
La facciata è caratterizzata da un ritmo tripartito che ritma all’esterno la percezione della navata centrale.
Fonte: davetto.altervista.org/foto/treviso/gaiarine/campomolino/index.html
Corpi accessori
Nei primi anni del 900 sono stati addossati su entrambi i lati, dei corpi accessori aventi funzione di ripostigli e centrale termica.
Gli interni
L’interno dell’edificio si presenta con un’unica navata, ( mt. 18.00 x 8.00), ritmata da quattro cappelle degli altari minori e da una nicchia nella quale è alloggiato il battistero.
Il presbiterio è separato dalla navata da una balaustra e da una gradinata che conduce all’altare maggiore collocato a ridosso dell’abside.
L’abside a forma poligonale chiude il soffitto a vela del presbiterio e delimita lo spazio riservato all’altare maggiore.
Interno attuale della chiesa (www.fondoambiente.it/luoghi/chiesa-di-san-lorenzo-martire-gaiarine?ldc)
Le decorazioni
L’interno della chiesa conserva quasi tutte le opere d’arte con cui è stato ornato nei secoli. Ecco di seguito una piccola descrizione.
1- Affresco di Cristo Crocefisso, rinvenuto durante gli ultimi lavori di restauro, risale al XVII e rappresenta Cristo Crocifisso con ai suoi piedi un frammento della figura di S. Giovanni.
2- Altare dedicato al Crocefisso, ospita una scultura lignea rappresentante Cristo Gesù che vela in parte le esili colonne trattate con preziosi intarsi marmorei rappresentanti il crocefisso.
3- Altare dedicato alla SS. Trinità, risale al XVII secolo, opera recentemente attribuita al Ghirlanduzzi. Ospita la pala della SS. Trinità, realizzata da un ignoto artista appartenente alla Scuola Veneta. Nella pala si possono riconoscere S. Paolo, a destra, S. Pietro, a sinistra, ed in alto il Padre Eterno circondato di luce , con le braccia aperte per sorreggere la croce del Cristo. S. Paolo si presenta con abito verde e manto rosso che regge un libro; mentre S. Pietro è vestito con abito verde e manto ocra e con in mano un grosso paio di chiavi.
4- Pala de L’ultima Cena, collocata sul lato del presbiterio, risale al 1700 ed è attribuita a Francesco Da Re.
5-6-7 Altare maggiore, altare ligneo dorato, opera di un ancora ignoto scultore del XVII secolo. Ospita tre pale:
I- S. Giovanni Battista (5), rappresentato con la mano destra alzata in segno di benedizione, mentre la sinistra regge il bastone crocifero e il cartiglio con l’iscrizione “Ecce Agnus Dei”, è opera di Pomponio Amalteo (1568);
II- La Madonna con Bambino in cielo tra S. Teresa d’Avila S. Lorenzo e S. Matteo Evangelista (6), realizzata da E. Dall’Oglio nel 1770, si trova al centro dell’altare maggiore. I tre santi raffigurati nella pala sono facili da identificare grazie ai loro vestiti e alla presenza dei loro simboli: S. Teresa si riconosce per gli abiti religiosi, S. Lorenzo per la dalmatica riccamente decorata e per la graticola, simbolo del suo martirio, S. Matteo per essere affiancato dall’Angelo e per reggere tra le mani la penna d’oca e il libro.
III- S. Pietro (7), rappresentato con una tunica grigio viola e un manto color ocra e con in mano le chiavi ed un libro, risale al 1568 ed è opera di Pomponio Amalteo.
8- Pala de La Natività, collocata sul lato sinistro del presbiterio è stata realizzata nel 1700 ad opera di Francesco Da Re.
9- Altare della Vergine dei Battuti, ospita l’opera attribuita al Moretto da S. Vito al Tagliamento, La Madonna allattante tra i Santi, realizzata attorno al 1700.
10- Altare della Vergine del Rosario
11- Fonte Battesimale, risale al XVII secolo, per opera del Ghirlanduzzi. Alla sommità si trova una piccola statua di S. Giovanni Battista con in mano una ciotola. Recentemente è stata rinvenuta qui accanto una piccola nicchia, un tempo utilizzata per bruciare l’ulivo benedetto.
12- Storico organo, opera di Antonio Da Re del 1762, interamente meccanico ed integro, è un interessante esempio dell’arte organara veneta del ‘700.
Interno attuale della chiesa, l’organo
13-14 Ciclo di cinque affreschi del soffitto realizzati da E. Dall’Oglio nel periodo tra il 1761 e il 1765. Partendo dal presbiterio il primo affresco che si incontra è L’Esaltazione dell’Eucaristia che mostra un angelo che porta in gloria l’Eucaristia circondato da altri angeli. Nei pressi della gradinata riconosciamo la figura di S. Giuseppe nel dipinto La Gloria di S. Giuseppe. La presenza di un angioletto alato, le cui gambe sono realizzate in stucco bianco e sporgono dal dipinto, è la particolare caratteristica di quest’opera. L’ampio affresco centrale raffigura la SS. Trinità. Nella parte in basso dell’opera spicca il gruppo dei santi alcuni dei quali stanno guardando la scena additata da S. Lorenzo. Le nubi al centro accolgono gli angeli musicanti, mentre sopra di loro appare la Madonna inginocchiata in adorazione di fronte alla SS. Trinità: al centro il Padre Eterno e alla destra il Cristo con la croce. La quarta cornice accoglie La Gloria di S. Lorenzo, rappresentato con accanto la graticola del martirio. L’ultimo affresco risulta in parte schermato dall’organo e rappresenta La Fede con sembianze di donna che regge con il braccio sinistro la croce e con il destro un libro.
15- Affreschi raffiguranti S. Francesco e S. Giovanni, risalenti al ‘400 e venuti alla luce durante l’ultimo restauro.
16- Crocifisso Ligneo risalente al XVII secolo.
L’organo
Nella Chiesa vi è l’organo costruito nel 1762 da Antonio Da Re, costruttore e restau- ratore, attivo nel territorio e cresciuto alla bottega di don Pietro Nachini.
Per saperne di più:
http://www.berlese.it/l%27organo_di_campomolino.htm